È possibile, osservare qualcosa se non abbiamo gli occhi adatti per poter vedere?
È possibile sintonizzarsi nel campo di deboli e sfuggenti frequenze, se non abbiamo uno stimolo che ci spinge a farlo?
Credo che la sperimentazione sia un aspetto molto interessande del nostro essere, ed in particolare l’universo sonoro costituisce il mio campo di indagine. Mi risulta difficile definire cosa sia la musica in poche parole, ma di per certo essa, in quanto linguaggio, riguarda il mondo del comporre, del suonare e dell’ascoltare. Queste tre operazioni costituiscono la matrice che genera il nostro poliedro musica, un poliedro formato da innumerevoli facce, tante quanti possono essere i casi di studio che possiamo prendere in esame.
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È possibile, osservare qualcosa se non abbiamo gli occhi adatti per poter vedere?
È possibile sintonizzarsi nel campo di deboli e sfuggenti frequenze, se non abbiamo uno stimolo che ci spinge a farlo?
Il concept album “Rumore d’acqua” è una composizione su libretto, divisa in tre movimenti, di cui ognuno si apre con una parte cantata, caratterizzata dalla forma del canone a tre voci alla quale segue un’improvvisazione strumentale.
Considero questo mio progetto discografico una perfetta sintesi delle più diverse esperienze musicali, che vedono nella composizione per piccola e grande ensemble la caratteristica principale, così come il punto di partenza per una concezione di un “suono contemporaneo” che mi appartiene in qualità di fisarmonicista, compositore e improvvisatore.
Born in summer 2011 Bianko Matto Project is a new collaboration between Navak (producer), F. Detommaso (d.j. turntables), J.C. Bellantuono (analogic visual art) and A. Valente (vibraphonist)